Questo blog vuole offrire uno spazio di approfondimento, discussione, riflessione, su molte delle problematiche affrontate durante il corso e per introdurne delle altre. Uno spazio didattico quindi ma non solo. Il titolo del blog richiama la necessità che internet sia un luogo-non luogo destinato a tutti, che tutti possano accedere alle rete, che tutti abbiano il diritto alla conoscenza e al sapere e a partecipare all'intelligenza collettiva che internet realizza. L'intervento giuridico deve essere ridotto al minino, la legge statale deve intervenire solo per prevenire e punire la commissione di reati. La vera regola che vige sulla rete è la capacità di autonomia, il senso di responsabilità, di educazione e di rispetto delle regole di netiquette.


lunedì 27 aprile 2009

www.euprofiler.eu

L'Unione europea si dota di un nuovo strumento online di consulenza: si chiama Eu Profiler e servirà come aiuto per le elezioni europee. Ne ha dato notizia in una nota l’Istituto Universitario Europeo di Firenze che, insieme a due partner "tecnici", ha sviluppato il primo strumento informatico studiato per aiutare gli incerti a scegliere il loro partito politico. Da adesso ogni elettore europeo avrà la possibilità di sapere, in soli 10 minuti, quale partito nazionale o europeo si avvicina alle proprie idee politiche.

Accessibile all’indirizzo www.euprofiler.eu, è stato sviluppato da un team internazionale di esperti in scienze sociali e combina l’alta tecnologia informatica con la conoscenza delle posizioni politiche di 300 partiti europei. È disponibile in quasi tutte le lingue dell’Unione Europea ed è personalizzato in base alle campagne politiche di ogni paese membro. A due giorni dal lancio, conta già più di 64.000 visitatori.

In un contesto elettorale confuso, nel quale le linee di demarcazione delle singole formazioni politiche non sono chiaramente definite, Eu Profiler fornisce un prezioso supporto all’elettore, permettendo anche di raccogliere dati per finalità scientifiche, ossia per analizzare i comportamenti di voto degli elettori europei.

Oltre a ciò, Eu Profiler, che sarà utilizzato verosimilmente da milioni di visitatori, costituirà un potente strumento per elevare il livello di consapevolezza degli elettori circa le prossime elezioni europee. In un’epoca di scarso attaccamento dell’elettorato verso le istituzioni europee, Eu Profiler potrà dare un contributo per superare questo distacco fra Bruxelles e la società civile.

martedì 21 aprile 2009

Online la biblioteca digitale mondiale

E' online da martedì la «World Digital Library» dell'Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura). Nell'archivio digitale gli internauti possono ammirare da subito, e gratuitamente, tutti i grandi tesori letterari e culturali mondiali conservati nelle più famose biblioteche. Con un occhio a manoscritti, lettere, libri rari, film, registrazioni sonore, illustrazioni e immagini provenienti anche dall'emisfero orientale.
Una biblioteca digitale mondiale per non dimenticare. Arriva sul web, ed è accessibile a tutti. Dai documenti e articoli di giornale della Biblioteca nazionale della Cina a manoscritti scientifici della Biblioteca nazionale e degli Archivi d'Egitto fino alle fotografie di paesaggi brasiliani provenienti dalla Biblioteca nazionale del Brasile. Il gigantesco portale offre funzioni di ricerca in sette lingue: inglese, arabo, cinese, spagnolo, francese, portoghese e russo. Gli utenti possono consultare il materiale grazie a diversi parametri, quali la località; l'epoca o il tipo di media. Una volta scovato l'elemento che interessa lo si può analizzare nel minimo dettaglio. Come per una immagine di Piazza San Marco a Venezia colma di gente in estate, risalente agli inizi del secolo scorso.
Gli obiettivi della «World Digital Library», messa a punto dall'Unesco e dall'americana Library of Congress, riguardano la possibilità di accedere attraverso un unico portale a materiali culturali provenienti da ogni parte del pianeta, a «favorire del dialogo interculturale e della comprensione internazionale, contribuendo al tempo stesso alla diffusione della conoscenza e alla promozione internazionale delle culture e della ricerca scientifica».

sabato 18 aprile 2009

Quattro giovani contro le major ... ma la storia non si può fermare

Dopo la condanna ai responsabili di Pirate Bay, parla Luca Neri, giornalista, consulente informatico e autore del libro La baia dei pirati - Assalto al copyright, un'inchiesta edita da Cooper che racconta le ragioni tecniche, sociali, politiche della condivisione online.

Neri, quali saranno le conseguenze della condanna a Pirate Bay?
"Prima di tutto, non scompare il peer to peer. La condanna è puramente simbolica e non comporterà la chiusura definitiva del sito. Siamo solo al primo appello e prima che i responsabili vadano in galera dovrà ancora passare del tempo. Il problema è comunque un altro. Pirate Bay ha avviato già dal 2006, ovvero dal primo sequesto dei suoi server in Svezia, un sistema di server distribuito in giro per il mondo che rende tecnicamente abbastanza difficile la chiusura del sito. La sentenza di oggi sposta il dibattitto sul copyright nell'era del digitale da un piano giuridico a un piano simbolico. Può avere effetti sull'opinione pubblica europea ma non cancellerà il trend della tecnologia che va verso una circolazione sempre più facile delle informazioni tra individui. Credere di poter fermare così il fenomeno della condivisione, è come credere di poter fermare la storia".

Quattro giovani contro le major. Chi vincerà?
"A differenza di altri siti di file sharing come Napster o Kazaa, Pirate Bay non è a fini commerciali. Quelle erano imprese non tradizionali con aspirazioni economiche che sono state considerate dai giudici come illegali. Qui il fenomeno è diverso: Peter Sunde e i suoi tre amici hanno creato Pirate Bay non per soldi, ma per scatenare un dibattito internazionale. Non sono degli uomini di affari, ma dei militanti che per questa causa sono anche pronti a diventare dei martiri. Quella di oggi è solo una vittoria formale che le multinazionali dell'audivisivo europee cercavano in questo momento. Bisognerebbe invece riflettere sulle differenze che ci sono tra Europa e Stati Uniti: negli States non sono i siti ad essere condannati ma i singoli utenti che ne fanno utilizzo. In Europa si è voluto colpire un simbolo, non un servizio".

Quale ruolo sta avendo la rete nella riscrittura delle regole del copyright?
"Fino ad oggi l'enorme potenziale del digitale ha impaurito le major dell'audiovisivo che, da intermediari tra contenuti e pubblico, si sono visti fortemente ridimensionati. Sono nate così leggi sempre più draconiane per soffocare la circolazione dei contenuti. Le norme riguardanti il copyright e il file sharing andrebbero cambiate. I giovani lo sanno e sono loro gli elettori di domani. Quanto tempo impiegheranno i politici a capirlo, è ancora da vedere".