Questo blog vuole offrire uno spazio di approfondimento, discussione, riflessione, su molte delle problematiche affrontate durante il corso e per introdurne delle altre. Uno spazio didattico quindi ma non solo. Il titolo del blog richiama la necessità che internet sia un luogo-non luogo destinato a tutti, che tutti possano accedere alle rete, che tutti abbiano il diritto alla conoscenza e al sapere e a partecipare all'intelligenza collettiva che internet realizza. L'intervento giuridico deve essere ridotto al minino, la legge statale deve intervenire solo per prevenire e punire la commissione di reati. La vera regola che vige sulla rete è la capacità di autonomia, il senso di responsabilità, di educazione e di rispetto delle regole di netiquette.


giovedì 2 luglio 2009

Da Internet una nuova resistenza

«Dai blog ai social network fino al recentissimo, e già quasi invecchiato, sistema twitter, sempre di più oggi l’informazione è il prodotto di una comunicazione continua e collettiva a livello mondiale». Ne è convinto il presidente del Garante per la protezione dei dati personali Francesco Pizzetti, che nella sue relazione annuale al Parlamento spiega che «quanto sta avvenendo in Iran dimostra che su questi strumenti, e specialmente sui più innovativi, poggia una forma di resistenza democratica mai immaginata prima».

Intercettazioni: "No a sanzioni penali per i giornalisti"
No alle sanzioni penali per i giornalisti che pubblicano informazioni acquisite e trattate dai giudici. Pizzetti esprime perplessità sulle nuove regole relative ai limiti della pubblicabilità di notizie acquisite e trattate dai giudici. Del resto «non tocca all’Autorità fissare le regole che presiedono al rispetto della libertà d’informazione garantita dalla Costituzione, se non quando siano concretamente in discussione eventuali e puntuali violazioni della riservatezza dei cittadini», aggiunge. Per Pizzetti «non vi è ragione di ritenere che la regolazione in via generale della libertà di stampa abbia una diretta e immediata connessione con la tutela della privacy, che deve invece sempre essere valutata caso per caso».

"Brunetta sia attento a non violare i diritti statali"
L’operazione trasparenza avviata dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, non deve rischiare di mettere a repentaglio il diritto alla privacy degli statali. Pur apprezzando «ogni azione tesa ad aumentare l’efficienza della Pa e incrementare l’uso delle tecnologie per accelerare e rendere più agevole il rapporto con i cittadini», Pizzetti sottolinea «la pericolosità della diffusione in rete, senza adeguate misure di protezione e di controllo, dei milioni di dati personali che l’Amministrazione quotidianamente tratta». Dunque, il Garante invita ad «una attenta valutazione dei diritti degli stessi funzionari pubblici» e aggiunge: «occorre evitare una lettura della nuova normativa eccessivamente sbilanciata, che potrebbe tradursi in una violazione, a danno dei dipendenti pubblici, dei diritti fondamentali di ogni lavoratore».

"Foto villa Certosa, il principio si applica a tutti"
Il divieto di diffusione di foto all’interno di abitazioni private è «un principio che si applica a tutti, indipendentemente dalla notorietà e che comporta la illeicità delle foto e il conseguente divieto della loro diffusione. Abbiamo vietato tali foto - ricorda - in quanto sono stati utilizzati teleobiettivi e sistemi inclusivi e sofisticati di ripresa e di trattamento delle immagini». Del resto «non è lecito riprendere senza il loro consenso persone all’interno di una privata dimora, compreso il parco e gli edifici che ne fanno parte, specialmente quando esse svolgano normali attività di vita sociale e di relazione», aggiunge.

"Presto un intervento sulla videosorveglianza"

Anche le ronde finiscono nel mirino di Pizzetti che promette a breve un provvedimento sull’uso corretto delle videocamere e degli altri sistemi di controllo. Il Garante ha detto che vigilerà sull’utilizzazione «da parte delle istituzioni di sicurezza dei dati raccolti da privati». Fari accesi, dunque, «sulla videosorveglianza e, più in generale, sulla possibilità che associazioni di cittadini svolgano attività connesse con i compiti istituzionali delle forze di polizia», assicura.

fonte
www.lastampa.it

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