Questo blog vuole offrire uno spazio di approfondimento, discussione, riflessione, su molte delle problematiche affrontate durante il corso e per introdurne delle altre. Uno spazio didattico quindi ma non solo. Il titolo del blog richiama la necessità che internet sia un luogo-non luogo destinato a tutti, che tutti possano accedere alle rete, che tutti abbiano il diritto alla conoscenza e al sapere e a partecipare all'intelligenza collettiva che internet realizza. L'intervento giuridico deve essere ridotto al minino, la legge statale deve intervenire solo per prevenire e punire la commissione di reati. La vera regola che vige sulla rete è la capacità di autonomia, il senso di responsabilità, di educazione e di rispetto delle regole di netiquette.


martedì 9 settembre 2008

Edvige, la schedatura di massa

Si chiama Edvige: dietro un nome così suadente, si nasconde una schedatura di massa dai contorni ben poco attraenti, cioè la possibilità offerta alla polizia francese di catalogare migliaia di persone, a partire da tredici anni, e di riunire in un solo schedario informatico numerosi dati personali che le riguardano. Edvige: sfruttamento (exploitation) documentario e valorizzazione dell'informazione generale. Qualcosa cui George Orwell, nel suo 1984, non aveva pensato. Anche se in questo campo la Francia non è mai stata particolarmente all'avanguardia, pochi elementi bastano a dare qualche brivido.

Autorizzato dal 1° luglio scorso, Edvige può riunire "dati a carattere personale" riguardanti tutte le persone a partire da tredici anni. Potranno essere inseriti nello schedario informatico lo stato civile, l'indirizzo di casa, la targa automobilistica, i numeri di telefono, l'indirizzo mail e "i segni fisici particolari e obiettivi, fotografie e comportamento, informazioni fiscali e patrimoniali, dati relativi all'ambiente della persona, in particolare di chi intrattiene o ha intrattenuto con lei relazioni dirette e non fortuite".

Immediata e comprensibile la reazione negativa delle associazioni per i diritti civili : leggendo queste disposizioni, sembra evidente che un nero, un maghrebino, un rom, un omosessuale, un travestito verranno subito segnalati in quanto tali. Secondo il decreto che ha autorizzato Edvige, lo schedario riguarderà "gli individui, gruppi, organizzazioni e società che, a causa della loro attività, individuale o collettiva, sono suscettibili di minacciare l'ordine pubblico". Non solo : nello schedario saranno raggruppate le informazioni riguardanti chi "ha sollecitato, esercitato o esercita un mandato politico, sindacale o economico" oppure che svolgono "un ruolo istituzionale, economico, sociale o religioso significativo". Parlare di schedatura politica non è fuori luogo.

Eppure, non è una novità e su questo si appoggia il governo. Fino al 30 giugno scorso, in Francia esistevano i Renseignements Généraux, organo di polizia il cui compito era quello di informare il governo e i prefetti su tutto quel che avveniva sul terreno politico, sociale ed economico. Con la riforma, i Renseignements sono stati inseriti in una nuova struttura, che sfrutterà lo schedario Edvige. L'esistenza stessa di una schedatura di questo tipo, anche se più artigianale com'era in passato, sorprende, ma è tipicamente francese. Un esempio molto concreto : tutti i corrispondenti della stampa estera (compreso naturalmente chi scrive queste righe) hanno un dossier a loro nome ai Renseignements Généraux e il ministero degli Esteri accredita i giornalisti stranieri soltanto dopo aver ottenuto il via libera dei poliziotti.

Il governo risponde alle critiche basandosi proprio sull'esistente : Edvige non fa altro che raccogliere l'eredità di uno schedario creato nel 1991 (cioè all'epoca di Mitterrand) e offre maggiori garanzie di controllo. Ciò non toglie che faccia comunque impressione : il centrista François Bayrou e numerose associazioni hanno presentato ricorsi al Consiglio di Stato, che si pronuncerà in dicembre. Il ministro della Difesa, Hervé Morin, e la presidente della Confindustria transalpina, Laurence Parisot, hanno criticato l'iniziativa e chiesto chiarimenti. Il leader di uno dei principali sindacati, François Chérèque, è stato il più chiaro di tutti : "Non è perché esisteva già una schedatura vergognosa che la si deve ufficializzare. Questo schedario non deve esistere in un paese democratico".

A poco servono le assicurazioni date ieri da un portavoce del ministero dell'Interno : nessuno sarà indicato come omosessuale, ma sarà segnalata l'eventuale presidenza di un'associazione di lotta contro l'omofobia. Il che, sostanzialmente, non cambia le cose. Unico salvagente : Edvige non potrà essere interconnesso con nessun altro schedario informatico.

da www.repubblica.it

1 commento:

Cattivo Maestro ha detto...

ne ha parlato Veltroni domenica a Sinalunga. Pochi altri si sono accorti del pericolo di questa schedatura di massa