Questo blog vuole offrire uno spazio di approfondimento, discussione, riflessione, su molte delle problematiche affrontate durante il corso e per introdurne delle altre. Uno spazio didattico quindi ma non solo. Il titolo del blog richiama la necessità che internet sia un luogo-non luogo destinato a tutti, che tutti possano accedere alle rete, che tutti abbiano il diritto alla conoscenza e al sapere e a partecipare all'intelligenza collettiva che internet realizza. L'intervento giuridico deve essere ridotto al minino, la legge statale deve intervenire solo per prevenire e punire la commissione di reati. La vera regola che vige sulla rete è la capacità di autonomia, il senso di responsabilità, di educazione e di rispetto delle regole di netiquette.


venerdì 13 novembre 2009

Generazione social network. "Macché isolati, più curiosi"

Hanno più amici, sono più tolleranti e aperti alle diversità, continuano a preferire i rapporti faccia a faccia con familiari e persone care ma scrivono pochissime lettere. Ecco il quadro della generazione che utilizza telefoni cellulari e social network.

Pensavate che dietro allo schermo del computer si nascondessero persone asociali e timorate dal mondo? Vi stavate sbagliando. A dirlo è una ricerca americana condotta dalla Pew Internet & American Life Project, una società non profit e apartitica che fornisce informazioni sulle attitudini e i trend negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

Questa volta ad essere analizzato è il rapporto tra isolamento e tecnologia, con particolare interesse a quei mezzi che negli ultimi venti anni hanno sostituito le vecchie modalità di interazione. E il risultato è sorprendente. Tra gli oltre 3mila cittadini americani adulti intervistati telefonicamente, chi frequenta social network, blog o usa il cellulare ha più opportunità di stringere relazioni. Il volume dei rapporti sociali è in media più alto del 12 % tra chi usa il cellulare e del 9 tra chi frequenta siti di condivisione o invia email. Rispetto all'ultimo rapporto sull'argomento, risalente al 1985, il numero di persone alle quali confidare i propri segreti però è sceso da tre a due. Ma l'uso della tecnologia non è legato a questa decrescita.

Anzi, per chi usa le nuove reti sociali i contatti risultano più numerosi e diversificati rispetto agli altri: solo il 45% degli intervistati afferma di parlare di questioni importanti con persone fuori dalla propria famiglia mentre lo fa il 55% degli utenti internet. Quelli che scambiano foto online hanno il 61% di chance in più rispetto alla media d'avere discussioni con interlocutori con interessi politici differenti. I blogger hanno il 95 % di opportunità d'avere relazioni con gente di etnia diversa dalla propria. In altre parole, le tecnologie di comunicazione sono un fattore d'integrazione sociale.

Secondo la ricerca Pew i nuovi network aiutano ad ampliare i propri orizzonti e ad abbattere barriere geografiche e razziali. Si scopre per esempio che chi usa il telefono cellulare ha un bacino di contatti più vasto del 25%, chi è un internauta base del 15% e la percentuale sale ancora di più per chi è un navigatore abituale o un utilizzatore di servizi di chat o di condivisione di immagini. Inoltre le persone con le quali discutere di argomenti importanti sono per chi usa il cellulare numericamente maggiori del 12%, per chi condivide immagini o usa chat del 9%. Gli internauti sono più inclini del 45% a frequentare bar, del 69% a mangiare in un ristorante e del 42% a fare una passeggiata in un parco pubblico. Chi usa le nuove tecnologie è anche chi pratica maggiormente il volontariato su base locale, così come i gruppi giovanili e le organizzazioni benefiche.

Un dato che consolerà i tanti detrattori della nuove forme di socialità è sicuramente quello relativo all'isolamento. Oggi, come nel 1985, la percentuale di cittadini americani che possono considerarsi socialmente isolati continua ad essere pari al 6%. Non aumentano dunque le persone sole, ovvero che non hanno conoscenti con i quali discutere o che considerano persone significative nella loro vita, ma si diversifica, a favore di chi utilizza tecnologie digitali, la qualità delle relazioni. Un dato rimane inalterato: quello relativo al rapporto con le persone care. Gli intervistati continuano a preferire la comunicazione faccia a faccia per quanto riguarda familiari e amici, persone che amano frequentare con una media di 210 giorni all'anno, contattare con telefoni cellulari circa 195 giorni all'anno, con telefoni fissi 125 giorni, tramite e-mail quasi 72 giorni, in chat 55 giorni e via social network 39 giorni. E la lettera? Se vogliamo la vera sconfitta dalle nuove tecnologie è proprio lei che gli intervistati dichiarano di utilizzare con una media di solo 8 giorni all'anno.

Altro dato inatteso è quello relativo ai rapporti con le realtà locali: secondo la ricerca Pew infatti chi si serve di internet lo fa indifferentemente sia per incoraggiare relazioni con persone che vivono a grande distanza che per mantenere i contatti locali. Fanno eccezione però gli iscritti a Facebook: sono loro quelli ad essere meno interessati a conoscere i propri vicini. Quando hanno bisogno di supporto, compagnia o aiuto per vicende familiari preferiscono parlarne con i loro contatti Facebook piuttosto che con le persone vicine, ma quando sono i vicini ad avere bisogno d'aiuto non esitano ad intervenire.

"Il dato fa parte di un tendenza tipica nella storia dell'umanità %u2013 spiega Keith Hampton, principale autore del rapporto e docente della Annenberg School for Communication dell'università della Pennsylvania %u2013 accadde lo stesso quando fu introdotto il telefono fisso e si percepì per la prima volta che era possibile ottenere un sostegno sociale anche fuori dalla cerchia del vicinato. I social network sono solo l'ennesimo esempio di come l'uomo utilizzi le tecnologie di comunicazione per ottenere vari tipi di interazioni da persone a distanze che prima non avremmo mai raggiunto".

di Benedetta Perilli
www.repubblica.it

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