Questo blog vuole offrire uno spazio di approfondimento, discussione, riflessione, su molte delle problematiche affrontate durante il corso e per introdurne delle altre. Uno spazio didattico quindi ma non solo. Il titolo del blog richiama la necessità che internet sia un luogo-non luogo destinato a tutti, che tutti possano accedere alle rete, che tutti abbiano il diritto alla conoscenza e al sapere e a partecipare all'intelligenza collettiva che internet realizza. L'intervento giuridico deve essere ridotto al minino, la legge statale deve intervenire solo per prevenire e punire la commissione di reati. La vera regola che vige sulla rete è la capacità di autonomia, il senso di responsabilità, di educazione e di rispetto delle regole di netiquette.


giovedì 5 giugno 2008

La settimana della sicurezza informatica

In Italia un computer su cinque è infetto. Per la diffusione di virus informatici siamo al terzo posto in Europa e al decimo nel mondo. Sono alcuni dei numeri alla base della Settimana nazionale della sicurezza in rete, presentata oggi presso la sede Abi di Palazzo Altieri con il patrocinio dal ministero delle Comunicazioni (ora confluito nel ministero dello Sviluppo economico). L'iniziativa prenderà il via dopodomani per diffondere attraverso un video-blog la cultura della prevenzione e la conoscenza dei rischi informatici. A promuoverla è l'Unione Nazionale Consumatori, in collaborazione con Polizia postale, Abi Lab, SicuramenteWeb, Skuola.Net e l'agenzia giornalistica AGR, con il sostegno di Microsoft.
Altri dati presentati oggi, rendono, se possibile, ancora più fosco il quadro della sicurezza in rete. Dal 2001 la polizia postale ha chiuso 177 siti web con contenuti pedopornografici. L'11 per cento dei minori ha dichiarato di aver avuto contatti con pedofili o con persone sospette durante la navigazione in rete. Il 52 per cento degli utenti on line ha subito un tentativo di accesso non autorizzato alle proprie informazioni. Nel 2007 Microsoft ha rilevato ed eliminato oltre 3,5 milioni di software dannosi. La Settimana nasce quindi dalla volontà di rendere l'esperienza on line più sicura aiutando le persone a conoscere i comportamenti corretti da adottare.
"I rischi - ha spiegato il direttore della divisione investigativa della polizia postale, Maurizio Masciopinto - non sono solo per l'utente domestico, ma anche per le imprese. E se quelle grandi hanno affrontato il problema nel modo giusto, le piccole e medie imprese si affidano spesso a consulenti e pseudoesperti che in realtà tali non sono ed i loro server vengono così usati come teste di ponte per attacchi informatici".
Non manca quindi il lavoro alla polizia postale, diventata ormai, nelle parole dell'investigatore, "una punta di eccellenza nel sistema di contrasto alla criminalità informatica, siamo un modello per altri Paesi ed i nostri uomini hanno un'altissima specializzazione nel settore, anche grazie alla strada tracciata, nello scorso decennio, dal capo della Polizia, Antonio Manganelli".
Elogi alla Postale sono arrivati anche dal sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che ha lamentato "la scarsa propensione degli italiani a dotarsi di sistemi di difesa dai rischi informatici e speriamo che la Settimana porti ad accrescere il livello di sicurezza on line".
L'iniziativa si svolgerà interamente sul web, attraverso un videoblog che accompagnerà l'utente nella conoscenza dei principali rischi da evitare. In sette giorni il blog affronterà altrettanti temi della sicurezza on line: Il tuo computer (sabato 7 giugno), I tuoi soldi (8), La tua identità elettronica (9), La tua privacy (10), La tua reputazione (11), I bambini (12), La tua connessione (12). Ogni mattina un video presenterà le cose da non fare per evitare spam, phishing, virus, furto di dati così via. Nel pomeriggio un altro video indicherà i comportamenti corretti. Durante la Settimana, inoltre, il sito Skuola.net diffonderà un prontuario perla sicurezza dei minori sul web.

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ALLARME sicurezza sul Web. A lanciarlo è il nuovo rapporto aggiornato e pubblicato oggi dalla società McAfee, nota azienda produttrice di antivirus, dal titolo "Mappatura the Mal Web, versione aggiornata". L'analisi è stata effettuata su 9,9 milioni siti ad alto traffico in 265 diverse nazioni (siti il cui indirizzo termina con due lettere a indicare la nazione, per esempio .it come Italia) e domini generici (che terminano per esempio con .net o .info). E il risultato è un vero e proprio cybertsunami.
La classifica. Secondo la ricerca, il 19.2% dei domini pericolosi infatti terminano con .hk (Hong Kong). L'ex colonia britannica guadagna così il primo posto nella classifica dei siti più rischiosi, togliendo il primato a Tokelau, una minuscola isola di 1.500 abitanti nel Sud del Pacifico. A seguire nella classifica i siti cinesi (.cn) al secondo posto con l'11%. Figurano poi nella top 5, le Filippine (.ph), la Romania (.ro) e la Russia (.ru). Fra i siti più sicuri, invece, la Finlandia (.fi) con lo 0.05%, seguita dal Giappone (.jp).
Nel mirino del rapporto, però, anche i siti che terminano con .info (11.8%), mentre i siti web governativi (.gov) - afferma il Rapporto McAfee - si sono confermati come il dominio generico più sicuro. Il dominio più popolare, .com, infine, è complessivamente il nono più rischioso.
Un'economia da milioni di dollari. L'emergenza virus, codice malevolo (i cosiddetti malware), phishing (creazione di siti "civetta" per indurre l'utente a comunicare i propri dati di accesso) sono fra le minacce che si stanno diffondendo maggiormente e che destano non poche preoccupazioni. Tanto che si è mossa anche l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd), la quale ha reso noto a sua volta un altro rapporto dal titolo "Software malizioso (Malware): una minaccia per la sicurezza all'economia di Internet" (pdf) in cui non si usano certo mezzi termini per definire lo stato della situazione: "Nel corso degli ultimi 20 anni - rivela lo studio - i malware si sono evoluti passando da exploit occasionali a una industria criminale che vale milioni di dollari".
Problemi per il navigatore. E, quindi, come difendersi dai pericoli del Web? Immediata la risposta di McAfee che suggerisce - ovviamente - di munirsi di antivirus. Tuttavia, a detta degli esperti del settore, qualche volta basterebbe seguire comportamenti inspirati al buon senso e alla cautela. Come ad esempio accertarsi che le informazioni presentate da un sito siano complete, non aprire allegati sospetti che riceviamo nella nostra casella di posta elettronica, controllare che il sito non chieda di fare operazioni inusuali. Nel qual caso, se poi quello stesso sito che ci chiede di scrivere il nostro nome utente, la nostra password e il numero Pin del conto corrente, ha un indirizzo che termina con .hk, adesso lo sappiamo, è probabilmente una truffa. Navigatore avvisato, mezzo salvato.

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